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Differenze tra microscopi biologici e stereoscopici

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In questa breve guida vi diremo cos’è un microscopio, per quali scopi viene impiegato e soprattutto vi indicheremo le differenze tra microscopi biologici e stereoscopici.

Il  microscopio è uno strumento ottico che consente, grazie a potenti ingrandimenti, l’osservazione di oggetti o microrganismi non percettibili all’occhio umano.

Esistono due macrocategorie di microscopi: biologici e stereoscopici.

A seconda di cosa volete osservare abbiamo bisogno dell’uno o dell’altro.

Quindi se la vostra necessità è osservare insetti, fiori, pietre o comunque corpi piccoli ma visibili ad occhio nudo allora avrete bisogno di un microscopio stereoscopico.

Al contrario se dovete osservare microrganismi, vetrini, campioni o utilizzarlo in campi di ricerca allora avrete bisogno di un microscopio biologico.

differenze tra microscopi biologici e stereoscopici

Fatta questa premessa andiamo a vedere quali sono le differenze sostanziali tra microscopi biologici e stereoscopici.

MICROSCOPIO BIOLOGICO

Il microscopio biologico è dotato di ingrandimenti più elevati e per questo è indicato nell’osservazione per trasparenza di microrganismi, cellule, funghi e vetrini preparati.

I microscopi biologici hanno ottiche in grado di raggiungere ingrandimenti elevati proprio per osservare corpi impercettibili all’occhio umano.  Solitamente hanno ingrandimenti virtuali che variano da 50x a 1200x e le immagini appaiono piatte.

Il sistema ottico dei microscopi biologici può essere composto da testata monoculare, binoculare o trinoculare (per l’aggiunta di videocamera o macchina fotografica).

Il sistema di illuminazione dei microscopi biologici avviene dal basso con il fascio di luce che attraversa il preparato, posto tra due vetrini.

Tale luce può essere anche quella ambientale, raccolta e deviata verso l’alto da uno specchietto, oppure può derivare da un’opportuna sorgente artificiale.

In ogni caso, il flusso luminoso viene convogliato e concentrato sul preparato tramite un condensatore.

Tale condensatore dotato di un diaframma ad iride ha il compito di regolare il fascio dei raggi luminosi in modo che questi, una volta attraversato il preparato, entrino tutti nell’obiettivo, evitando dispersioni.

MICROSCOPIO STEREOSCOPICO

Il microscopio stereoscopico permette l’osservazione di un oggetto, generalmente opaco o di un certo spessore, da due angoli diversi in modo da ottenere due immagini necessarie per la visione stereoscopica.

In questo modo si ha una visione tridimensionale degli oggetti.

Solitamente i microscopi stereoscopici hanno ingrandimenti che variano da 8x a 50x e sono impiegati per l’osservazione di minerali, foglie o piccoli insetti.

Il sistema ottico dei microscopi stereoscopici è composto da una testata binoculare o al massimo trinoculare a obiettivo fisso o zoom.

Il sistema di illuminazione dei microscopi stereoscopici è proveniente dall’alto, si predilige quella a LED capace di illuminare senza creare zone d’ombra.

In alcuni modelli è presente una doppia illuminazione.

Consapevoli che la microscopia ottica è un argomento tanto grande da apparire quasi sconfinato, abbiamo volutamente tralasciato altri aspetti tecnici e parti meccaniche come la base, lo stativo o come la messa a fuoco.

Senza dimenticare tutti gli accessori collegabili grazie alle varie predisposizioni.

In questa breve guida abbiamo cercato di spiegare, a grandi linee, le differenze tra microscopi biologici e stereoscopici, ma se volete conoscere altri aspetti vi invitiamo a venirci a trovare presso Ottica Astrologo a Roma dove abbiamo strumenti ottici in vendita a prezzi competitivi adatti ad ogni esigenza: microscopi per neofiti, microscopi didattici e microscopi professionali per un utilizzo più scientifico.

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